Me lo ricordo ancora...

 

Me lo ricordo ancora il mio primo rally, era la prima metà degli anni ‘70 quando con un gruppetto di amici ci avventurammo sui tornanti di Micciano , allora sterrati, con la voglia di scoprire cosa fossero i rally, le informazioni erano poche e di discutibile provenienza ma tanta era la voglia di scoprire che niente ci avrebbe fermato; sulla strada le congetture si rincorrevano: “vanno in salita o in discesa? Quanti sono?”.

Ad un tratto il rombo di un motore squarciò la notte, le prime auto stavano scendendo a inizio prova, (Per chi conosce la P.S. Micciano, lo start era dopo i ponticelli, all’inizio della salita) ancora attesa…poi iniziarono i passaggi, i fasci di luce bucavano il bosco avvicinandosi velocemente, il motore su una nota alta, da preda, poi all’improvviso una luce forte ci investì  e subito rimanemmo soffocati dalla polvere; neanche il tempo di commentare che già un’altra auto, ma con un rombo diverso, come da inseguitore, si avventò sul tornante spazzolando e lasciando per noi solo l’immagine dei fanali posteriori schermati dalla polvere.

Da allora la magia di questo sport mi ha stregato, tanto che adesso alla soglia dell’età “matura”mi prende ancora e grazie all’enorme pazienza di mia moglie e di mia figlia riesco ancora ad appassionarmi alle evoluzioni di ragazzi che mi piace chiamare “Nipoti”

A quella gara ne sono seguite tantissime altre, spese da spettatore o da addetto ai lavori, come ufficiale di gara o dando una mano alle assistenze, sempre nell’ intendimento di imparare i rally, quello spirito che mi ha portato a seguire gare in tutta Italia e anche all’estero.

Me la ricordo ancora la prima trasferta all’Elba nel ‘76 con la moto e nello stesso zaino i panini e la stagna con la riserva di benzina.

Poi al mattino l’odore delle ginestre e della macchia mediterranea e le scoperte del tornantino di Rio e della Faconaia Cavo.

Me la ricordo ancora la trasferta alla “Boucle de Spa”, allora prova del campionato europeo, affrontata in treno e noleggiando una vettura sul posto a scoprire un modo di correre e organizzare molto diverso dal nostro, più professionale, con quei parchi assistenza che da noi sarebbero arrivati 10 anni dopo e con il percorso a margherita che adesso va tanto di moda nei rally mondiali.

Me lo ricordo ancora un colline di Romagna scelto perché avrebbe debuttato la 037 che in quella configurazione faceva uno strano rumore “Come una moto 2 tempi”

Me li ricordo ancora i S. Remo con le prove sulla porta di casa, una grande gara, con un pubblico enorme, troppo per l’organizzazione, riguardando  le foto dopo 20 si accappona la pelle vedendo come erano sistemati gli spettatori.

Tante tantissime gare, fino a pochi anni fa prima dell’avvento di Internet affrontate un po’ alla garibaldina, mandando la busta affrancata agli organizzatori per farsi spedire le cartine e tante, tantissime persone, appassionati, piloti e/o pseudo tali, personaggi discutibili e qualche raro signore del volante come il compianto Nik Busseni detto “piede di piombo”.

Me lo ricordo ancora a un Piancavallo navigato da un grande livornese, Daniele Ciocca; quando mi ha visto qualche ora prima della partenza mi ha domandato cosa facessi così lontano da casa, alla risposta :”Sono venuto a vederti correre” si è infiammato e mi ha invitato a pranzo. Durante il pasto mi ha confidato che appassionati così non ne aveva nemmeno a Brescia.

Altro signore Maurizio Verini, detto “La sfinge” che all’Elba anche durante le fasi più concitate dei trasferimenti, tra assistenze volanti e cambi di assetto, ti ringraziava se gli davi strada.

Mi piace ricordare come in una galleria alcuni degli amici di tanti anni “Sulla strada”: Ivo Tonelli mio mentore e colpevole di aver scatenato in me la passione dei motori nonché grande appassionato grande meccanico e grande conoscitore del mondo delle corse, Massimo Dell’Aiuto, grande persona, grande appassionato e grande navigatore, (Se avesse continuato sarebbe stato un ottimo professionista) Fabio Santini, appassionato “Pulito” e competente, Alessandro Franchi ed Enrico Fidanzi instancabili ed infallibili cercatori di strade “Che portano a metà prova” nonché competenti ed appassionati.

Fino agli amici più vicini nel tempo: Roberto Pineschi e Valter Ribechini, un equipaggio veloce e competente che ha seminato più di quello che ha raccolto (Speriamo che per loro sia arrivato il tempo della mietitura), Ustinello Rossi e Barbara Berti arrivati ai rally tardi, ma ancora in tempo per lasciare il segno, ed ultimi in ordine di tempo: Andrea Quercioli De Coubertein delle corse su strada (Peccato averlo conosciuto tardi) ed Enzo Fornino vulcanico ideatore di questo sito.

Lascio per ultimi i miei Nipoti acquistati: Francesco”Lillo” Marchioni e Damiano Battaglini due ragazzi seri e modesti che possono fare bene.

 

 

 

Mauro Fanfani

 

 

Un forte ringraziamento a Mauro Fanfani per avere scritto al sito...

 

Vincenzo.

 

 

Torna Indietro alla mia Home Page...

 

E-Mail...